venerdì 9 agosto 2013

Rose


- Ciao Rose dove sei, é da un po' che volevo sentirti, incontrarti vedere i tuoi occhi, da un po' ho solo quelli nella testa, riusciamo a vederci?

- No guarda, non é che non voglia vederti, non posso, sono incasinata é poi devo controllarmi, prendere in mano la situazione perché rischia di sfuggirmi, devo essere razionale, non posso fare stupidaggini, é finito il tempo delle stupidaggini.

- Rose, tu non capisci! Le sensazioni, le emozioni, sono flussi energetici concentrati in lassi di tempo, e creano i presupposti per il verificarsi della vita, delle azioni, dei pensieri positivi e negativi, non dargli sfogo é quanto di di più frustrante possa esserci. Ci sono biologi che affermano con certezza, che il reprimerli e il censurarli, con l'imposizione austera di determinati comportamenti é il problema di fondo di molte malattie così dette psico somatiche, e questo é solo un effetto collaterale.

- hai  ragione, ma vedi a volte io non ti vedo, non vedo te, non vedo molte cose che mi circondano, sono disorientata, perché le variabili sono molte, e tu non rappresenti che un passaggio in una nuvola d'incertezza, questa continua instabilità, l'alternarsi tra l'arte e il sostenimento economico, un eterna precarietà, fare due lavori non gratificanti non mettono certo l'anima in pace, mi agita pensare che non posso dedicarmi alle mie passioni, perché queste non sono rinumerate, non interessano al mercato, io vivo di arte, ma l'arte non basta a farmi vivere, devo fare altro per vivere, mentre vorrei essere in tutt'altro luogo e tempo.

- perché cosa ti aspettavi lo sai bene, che la cultura e l'arte sono per chi se li può permettere, viviamo in una società che ha subito una sovra produzione di laureati, aspiranti architetti, registi, attori, artisti, per mantenerli la stessa dovrebbe essere provvista di altrettanti magnati disposti a produrli, l'arte stessa perde il suo significato, con miriadi di auto e pseudo produzioni artistiche destinate a l'oblio prima di essere terminate, con un surplus informativo che crea confusione, il pubblico é confuso, e l'arte é ormai priva di nuovi linguaggi e contenuti. Il cinema é morto, come é morto il teatro, la danza, tutti questi aspiranti artisti fanno un effetto cavallette, che tutto consumano e poi insoddisfatti distruggono.

- lo so hai ragione

- Rose, non darmi ragione! io ho bisogno dei tuoi occhi, e odio questo telefono, queste mail, questi tasti. Tu sei un'opera d'arte, non lo capisci! tu e l'energia che sarai in grado di spendere in questo a in altri episodi della tua vita, tu puoi invertire la tendenza, modificare il tuo destino, la principale opera d'arte é la nostra vita, bisogna curarla tenerla viva e dargli la ninfa, non essere chiusa ed ermetica, mi sentì?


Gli occhi di Rose si abbassano dallo schermo, mentre lui aspettava di vedere visualizzato il suo messaggio, lei pensò a quanto sia egoista il mondo, pensò alla sua famiglia ormai spaccata definitivamente, pensò a cosa doveva fare, e a chi doveva sentire il giorno dopo, per rimanere legata a quel mondo fatto di festival e mostre con il quale stava perdendo il contatto nelle ultime due settimane, da quando era costretta a occupare il suo tempo tra i tavoli di un ristorante o dietro un bancone, pensó a quali è quanti curriculum avrebbe dovuto inviare, penso per una attimo a quel messaggio che doveva leggere, penso agli occhi di lui, a quanto le sue mani erano state in grado di prenderla e avvolgerla e stringerla mentre la baciava, a tal punto da farla sentire protetta e accudita, pensò a suo padre e al fatto quella forza possessiva e quella sicurezza rappresentata dalla figura paterna era ormai un lontano ricordo, poi ancora per un attimo ancora pensò a lui e a quanto l'aveva fatta sentire pienamente donna, ebbe un brivido che gli fece scrollare le spalle, per un attimo guardò lo schermo era stata lì li per rispondere, ma poi si girò si alzò e andò in terrazza.

Lui continuò a scrivere per un po' pur senza avere risposte, poi sparì anche lei dalla sua testa e il temp fece il suo corso.