mercoledì 10 aprile 2013

Grazie signora Thatcher



Nella prima metà degli anni '80 Margarete Thatcher attua per la prima volta in Europa, una politica economica che aveva già avuto un'incubazione nel regime di Augusto Pinochet nella persona di José Piñera a guida dei Chicago Boys. La politica economica di questo gruppo fu indottrinata dai premi Nobel Milton Fredman e George Stigler esponenti della  Chicago School of Economics. Le azioni di questo gruppo consistettero nello smantellamento dello stato sociale cileno costituito dalle riforme collettiviste del governo socialista di Salvador Allende.




I punti cardine delle teorie della  Chicago School of Economics erano: smantellamento dei sindacati, diminuzione del costo del lavoro, privatizzazione dei settori tradizionalmente pubblici quali, banche statali, sistema sanitario nazionale, strutture statali di produzione industriale, telecomunicazioni, ferrovie, servizi energetici, compagnie aeree, scuole. Fu così che cavalcando lo spauracchio della guerra fredda, del terrorismo, della crisi petrolifera degli anni '70,  e risvegliando negli inglesi, valori nazionalisti e neo-imperialisti,  la Thatcher riuscì a mettere in atto queste politiche insieme al suo grande partner Ronald Regan - che si inventerà la guerra all'impero del male URSS -.

In un decennio , il manifatturiero sparirà dall'Inghilterra, così come la produzione industriale, in compenso la ricchezza della nazione aumenterà in seno a un aumento esponenziale del settore finanziario, di lì a poco cresceranno giganti come AIG, Barclays, Lloyds, e la City di Londra si trasformerà negli anni a venire grazie a una serie di leggi di deregolamentazione in un enorme piazza off-shore del capitale internazionale.
Quel periodo darà inizio alla fase storica caratterizzata dalla teoria economica neo-classica, che tenderà a stigmatizzare le tesi keynesiane per riprendere la teoria classica di Smith, liberata da qualsiasi critica, tale teoria  assumerà poi il nome di neo-liberismo.
Il neo-liberismo dilagherà a macchia d'olio in tutta Europa di lì a poco, e negli anni '90 costringerà paesi come l'Italia a svendere il proprio patrimonio pubblico, e di investire in settori come l'immobiliare e il finanziario, il fenomeno degenererà nel primo decennio del ventesimo secolo, soprattutto in America, con la Federal Reserve di Allan Greespan, che né sarà alla guida per oltre un decennio, e che approverà definitivamente la linea neo-liberista, accentuandola con la deregulation, nessuna regola al mercato che si autoregola, e facendo enormi pressioni su Clinton per approvare il Glass Steagall Act, legge che sancì l'unione di banche d'affari e banche di risparmio. Creando i giganti della finanza che decidono di fatto le sorti economiche del pianeta.
Intanto il manifatturiero, l'industria,  l'economia reale, troveranno sviluppo nei paesi sottosviluppati. L'occidente subirà una grave crisi nel 2008 dove il sistema neo-liberista  traballerà fortemente, sotto la minaccia di titoli tossici rappresentati dal mercato dei derivati, dal commercio dei CDO, dei CDS e dei mutui sub-prime, le banche di cui sopra, to big to fail, verranno salvate dai contributi dello stato, la Goldman Sachs, la Aig, CityBank, Merril Lynch, JP Morgan, si salveranno dal fallimento grazie a un'intervento del tesoro americano che le salverà acquistando titoli tossici per circa 3.000 mld $. Il debito pubblico americano salirà in pochi mesi dal 60% del Pil quasi al 100%, una grande mole di Trehasury Bond del tesoro americano, entrerà nel mercato dei titoli di stato, facendo una concorrenze spietata ai titoli europei, per tale motivo, la crisi del sistema finanziario del 2008, si sposterà nel 2010/2011, sui debiti sovrani.

Altri paese come la Grecia, l'Irlanda, il Portogallo, non riusciranno più  reggere il mercato, la Spagna che negli anni della finanziarizazione dell'economia, sarà quella che costruirà di più su basi fragili, vedrà traballare tutto il suo sistema finanziario con forti crisi sul Banco di Santander e su altre grosse banche che avevano investito sulla bolla immobiliare. Oggi la Spagna è tenuta in piedi da un sistema fittizio, che non può mettere in evidenza le enormi voragini patrimoniali delle sue banche, onde minacciare con il loro fallimento la tenuta dell'euro e di tutta l'economia mondiale, così come è stato per le grandi banche statunitensi to big to fail nel 2008. Grosse falle del sistema si riscontrano anche in Italia, con lo scandalo del  Monte dei Paschi, la situazione italiana, è tuttavia molto diversa, visto che il debito pubblico al 120% del Pil è bilanciato da un maggiore risparmio privato.

Nonostante il disastro avviato negli anni della Thatcher con queste politiche oggi rivelatesi fallimentari, un rete di professori delle grandi scuole private americane, diffuse in tutto il globo, continuano ad esaltare i pregi della della teoria neo-classica, Larry Summers,  Henry Paulson, lo stesso Timothy Gheitner  (attuale ministro del tesoro americano ) rappresentanti del mondo accademico, del governo, consulenti delle più grandi banche mondiali, tengono ferme le basi di un sistema, che della dottrina accademica, fa il suo punto di forza. In Italia economisti come Zingales, Bodrin, Giannimo portano avanti con convinzione le stesse tesi.
D'altra parte i partititi progressisti come il Pd, scimmiottano e in fondo imitano lo stesso tipo di politica economica, giovani dirgenti del partito, provenienti da scuole americane come la John Hopkins, che ha sede anche a Bologna, portano aventi tesi di stampo liberal, stando molto attenti a non resuscitare lo spettro di Keynes e l'intervento statale nell'economia. Questi giovani ricercatori sono spesso inquadrati, e legati a portare avanti un certo discorso politico economico, in maniera tacitamente forzosa. Magari sono precari a progetto, e nella speranza di poter avere una cattedra, avvallano teorie senza porsi troppe domande e seguendo in maniera ligia il pensiero dominante. Soprattutto negli Stai Uniti,  ma anche in Inghilterra e recentemente grazie alla legge Gelmini anche in Italia, il mondo scientifico è di fatto comprato dalle grandi lobby, che hanno il potere di dare cattedre, pubblicazioni, e lauti compensi per consulenze e convention.
Alla morte della signora Thatcher alcuni in maniera anche incisiva sulle colonne di importanti giornali italiani, né hanno criticato la figura, come Romano Prodi, che giustamente né ha dato una lettura storica come colei che diede inizio a un'economia fittizia, che ha posto le basi per la grande crisi mondiale di oggi. Il peccato è che queste sono critiche anch'esse fittizie, che i partiti progressisti come i loro rappresentanti, sono sempre i cugini poveri dei salotti buoni della finanza, ai quali non saranno mai ammessi.

Vari giornali evocano una Thatcher italiana che sconfigga la crisi, i partiti progressisti ne riconoscono i valori, i partiti conservatori nè esaltano le qualità. 
Nessuno si permette di criticare  nei fatti un sistema che sta portando il mondo al default, il Pd non ha fatto una piega nell'opporsi all'abbattimento del welfare in Italia, non ha fatto una piega ad approvare il Fiscal Compact, e il proprio prof. Prodi, vanta una condivisione di vedute proprio con il più tacheriano dei primi ministri Italiani, Mario Monti.



Così mentre c'è una sensazione di atavica prostrazione della sinistra nei confronti dei grandi professori neo-liberal, proprio gli americani vengono in Italia a studiare il fenomeno dei Lettle Cricket e della rivoluzione interattiva della politica.


Maurizio Tarantino