giovedì 20 ottobre 2011

Roma #15O


E' un segno dei tempi, se questa data che rimmarrà nella storia, sarà probabilmente ricordata con un asch di Twitter. Non sono andato a Roma, ho disdetto il pullman poche ore prima, ho seguito invece tutto, dai preparativi prima alla manifestazione, ai gg di #occupiamobankitalia, alla nascita di @draghiribelli, a quella dei bolognesi @TimeoutBologna, all'adesione di @Valleoccupato. La manifestazione era sostenuta da molti movimenti, quali "Il nostro tempo è adesso" dei giovani della Cgil affiancati nel corteo dal nuovo Pd, e poi il gurppo del movimento delle donne "Non più disposte a tutto",  i movimenti referendari, "Acqua bene comune" i centri sociali, i "NoTav", e tanti altri ancora che non sto qui ad elencare, cmq importanti. Una enorme mobilitazione della società civile, Al Jazeera parla alle 14:30 di circa 150mla persone, ma sono molte di più, per la Cnn sono 300mla, quando ancora non si focalizza l'attenzione sugli scontri, a tarda serata, nello sconforto toltale alcuni parleranno(forse esagerando)  di 500mla, ma questo orami sarà in terzo piano, resta i fatto che quella di Sabato scorso è tra le più grandi mobilitazioni della società civile degli ultimi trent'anni.
Quando chiamo i compagni di quello che doveva essere il viaggio del 15 ottobre, sono dispiaciuto di non esserci, e alle 15:00 apro il mio mbook per seguire su Twitter e sui media la mobilitazione.
Si respira dai tweet l'aria di festa romana, tutto è elettrico, colorato, positivo, ma quando sul Corriere.it apro la finestra per seguire la diretta Web.tv, le prime immagini mi allertano subito, il cronista è allontanato da due ragazzi a volto coperto che alle domande dello stesso rispondono "non parliamo con voi, siete dei servi! Vattene!" anche il cronista è scioccato. Dopo pochissimo, le prime auto incendiate in Via Cavour... da quel momento in poi non si parlerà d'altro. Alle 16.30, il corteo è spaccato, i più non arriveranno mai in San Giovanni, Via Lubicana farà da sparti acque, tra i cordoni della polizia i blocchi di manifestanti in schieramento di guerriglia, e in mezzo il nulla, il corteo è definitivamente spaccato in due, qui il primo vero e forte scontro, l'incendio a quello che doveva essere sembrata una sede distaccata del  Ministero della Difesa, e che poi si rivelerà abitazione privata, gli assalti ai bancomat alle vetrine degli istituti di credito, alle agenzie interinali...  poi la tensione si diffonde in Piazza, i blindati salgono sul prato di quella Piazza del 1 maggio meta di tante manifestazioni, mai profanata dalla violenza, si cade nel panico. Su twitter, si leggono i tweet di alcuni black bloc, (anche se questo termine non vuol dire niente)...

Non credete alle leggende ! A resistere a San Giovanni eravamo più di ventimila persone  tutti belli uniti contro la violenza di stat
......... andarsene è impossibile, si vede che non sai come funziona la  della  che rispetti più di chi resiste

Mentre più volte su Radio Popolare che a mio avviso ha fatto la migliore diretta, appare chiaro che il caos è totale, la polizia, è più volte costretta ad indietreggiare, per molti interminabili minuti la Piazza è in mano al blocco nero, i blindati sembrano impazziti, e tra la sassaiola, le molotv, i raudi, le bombe carta, i fumogeni, ci sono anche dei manifestanti pacifici che erano alla testa del corteo e che in qualche modo sono intrappolati. E' il panico, e la parte del corteo colorata, pacifica e propositiva non ci sta a rimanere nell'imbuto, così cerca dirigersi a Circo  Massimo, dove non verrà fatto entrare, poi puntano verso la Piramide, ma ormai alle 18:30 nessuno pensa che si possa avere un finale degno dell'inizio della manifestazione, la stampa praticamente parla solo dei tafferugli, e del blindato incendiato, Rai News prova a raccontare le ragioni del 99% del corteo, e a dare voce ai veri indignati, ma sarà accusato dal Pdl di gestione criminosa della televisione pubblica.
Nelle ore a seguire, sarà tutto un cercare le ragioni del fallimento della polizia, del fallimento dell'organizzazione, e soprattutto tutti, manifestanti compresi, si chiederanno... chi sono questi nuovi black bloc? Al calare del buio, arrivano le prime foto di una Plaza del Sol a Madrid straripante e pacifica, e qualcuno del movimento spagnolo, incredulo su quello che è successo a Roma chiederà: "ma perchè in Italia continuano a fare i cortei invece di fare i sit-in?" Errore questo che verrà riconosciuto dagli  organizzatori. Intanto arrivano i primi tweet di alcuni dei guerriglieri, che accusano la violenza dei non violenti  , nei giorni successivi altre interviste si evincerà come era chiaro ai più, che il blocco nero, voleva andare a protestare sotto i palazzi del potere, e che non essendoci riusciti, hanno messo sotto scacco le altre zone della città, emergerà anche che il grosso della polizia era schierata per quest'obbiettivo, cioè non far andare nessuno verso il parlamento e le altre sedi istituzionali, e che per questo motivo, scarseggiava sugli altri fronti. Il blocco nero era poi chiaramente individuabile già dall'inizio dietro a uno striscione arancione con la scritta "Non chiediamo il futuro, ma ci prendiamo il presente" e poteva in qualche modo essere arginato da subito, in molti diranno che in fondo al governo faceva comodo non far occupare la Piazza,  e che i blindati sul prato di San Giovanni sono stati usati in tal senso, in un momento in cui non c'era bisogno di tale provocazione, e nel quale l'occupazione dei giardini da parte del corteo, avrebbe probabilmente calmato le acque.
Da varie altre testimonianze, e leggendo sul web si evincerà che il gruppo dei guerriglieri, ha una caratterizzazione per lo più estranea allo studente indignato, e, alcuni frasi e post, lasciano intendere come questi ragazzi vedano cinicamente un mondo che non dà speranza alcuna per loro. Un movimento organizzato, che sembra essere espressione di un sottoproletariato urbano, molto vicino a quello di Birmingan che quest'estate ha messo a ferro e fuoco le periferie della City, in un certo qual modo si denota una sorta di disprezzo non solo verso il potere costituito, o aspirante tale, ma anche verso quell'indignazione, considerata l'espressione fighetta e un pò figlia di papà di studentelli viziati che non conoscono la parola povertà, discriminazione e disagio sociale.
Gli storici centri sociali, quelli di Genova per intenderci, altri siti tipo Indymedia, il Tpo, prenderanno le distanze da quello che è accaduto, facendo intendere, che questa volta loro non c'entrano, ma sarà forte la connotazione di non voler criminalizzare quello che è successo, e questo emergerà anche nell'Infedele di Lerner, quando il non giudicare le "altre forme di protesta" emergerà anche dalle frasi degli indignati, riuniti in Assemblea Permanente a Piazza Santa Croce in Gerusalemme. Sui social network e sul sito di Repubblica, si scatenerà invece una caccia al black bloc, nel cercare foto e documenti che possano essere utili alla polizia, il corteo stesso sarà feroce contro il blocco nero, i Cobas saranno accusati dai caschi neri, di non tollerare le altre forme di manifestare, come le definiscono loro.
Di fatto il movimento degli indignati è colpito al cuore, e faticherà a tornare al passo degli altri movimenti europei. Dopo due giorni sarà Di Pietro in un atto di populismo strategico a parlare di leggi speciali, un ritorno agli anni di piombo, con misure che vanno dall'arresto preventivo fino a ledere il diritto di manifestare, tipo la proposta di Maroni di far pagare in anticipo i costi della manifestazione. Tale che questa possa essere solo nelle facoltà delle organizzazioni ben strutturate.
Intanto trova libero sfogo la retoria di Gasparri ai microfoni di Minzolini, La Russa, Sacconi, e tutto il potere decadente responsabile, quanto i guastafeste della manifestazione, di aver a loro volta reso logora la politica del paese, e di essere in un certo qual modo responsabili anch'essi di aver fomentato l'antipolitica, con il libero mercato dei parlamentari, con la decadenza di ogni pudore nel rispettare la rappresentanza popolare.

Penso cmq che aver blindato i Palazzi, caro ministro Maroni non è servito a molto, se come afferma uno stesso funzionario della polizia:

 "Il problema, è che occorrerebbe fermare i violenti prima che entrino nel corteo. Per farlo bisognerebbe capire chi sono e da dove vengono e ieri, contrariamente a quanto avvenuto in altre occasioni, non avevamo il supporto delle Digos delle altre province di provenienza dei manifestanti perchè non ci sono soldi per pagare le missioni"

Tanto più che quei palazzi avrebbero lasciato libera la piazza all'indignazione europea, che comunque andrà avanti, lasciandosi dietro l'Italia, che sarà inseguitrice, anche nella contestazione.
Troppo forti le ragioni, ormai riconosciute dai più Obama, Bernanke, Krugman, Draghi, Zapatero, perchè Cicchito si renda conto di cosa si sta parlando, sicuramente sa bene Tremonti quale sia il punto, e strano difatti risulta essere il suo silenzio sugli indignati, chissà che la doppia B non abbia messo il bavaglio anche a lui.
Dire,  - come ormai è lampante a mezza Europa - che il susseguirsi dei momenti di crisi sono attacchi efferati del privato sul pubblico, ormai non è più un tabu'. Dal nuovo Pd quella dell'asse Raciti-Civati-Serracchiani che corteggia il Valle e i Draghiribelli,  all'Italia dei Valori dalla quale mi ostino a tenere fuori De Magistris (probabilmente il più sincero), a Vendola che probabilmente merita più di tutti la legittimazione di indignato. Ormai non è un tabu' screditare i neo-liberisti pensate a Prodi che presenta "Il Contagio" di Loretta Napoleoni a Bologna.

Nelle lunghe assemblee di Madrid- NewYork- Roma il leit motiv è: difendere il pubbico dalla tirrannide dell'economia canaglia.

Gli stati sono esposti...; enormemente esposti, come la Spagna,  che ha prima incentivato e poi salvato le banche private dello start up finanziario del  nuovo millennio, tra i più fallimentari dell'occidente. Come il Banco di SantAnder o Bbva, che hanno creato la nuova Spagna, quella di Bilbao, di Barcellona, quella delle archistar tipo Calatrava, o quella di Florentino Perez presidente del Real Madrid nonchè più grande imprenditore spagnolo nell'edilizia, quell'edilizia che oggi in Spagna conta 23.000.000 di case invendute... intere cittadine. Capite perchè la Spagna in pochi anni aumenta il suo debito del 40% circa?
Così l'Irlanda, l'Islanda, il Portogallo, i sub-prime degli States, che hanno un debito oltremodo insostenibile alimentato anche da un decennio di guerre Iraq-Afghanistan che hanno reso gli Stati Uniti il paese più esposto del pianeta, che oggi è salvo solo perchè ha un buon tasso di crescita, anche se in diminuzione.
Quello dell'Italia, è invece un debito più maturo, coperto in un certo qual modo dagli stessi risparmiatori privati (che proprio per questo sono molto preocupati)  possiamo ringraziare il nostro passato se già nel 1992 eravamo circa al 115%  debito/pil poi sceso, ora di nuovo risalito, le ragioni sono ben meno rampanti di quelle spagnole, il debito italiano è targato Craxi, Dc e prima repubblica, opere pubbliche molto più costose e meno efficienti, delle altre europee, infiltrazioni mafiose, disfunzioni parassitarie e clientelari, tutto meramente italiano. Questo è il debito pubblico italiano, non è il debito degli indignati della piazza, è quello dei loro padri, e a crearlo non è stato la finanza come i Spagna, in Irlanda, in Islanda ecc.ecc. ma il malcostume politico, dal finanziamento ai partiti, i mazzettoni di tangentopoli... chi le pagava le tangenti secondo voi?  In un certo qual modo gli spagnoli sono molto più vittime degli italiani della deregouletion di Greespan, anche se negli ultimi anni, gli enti locali italiani hanno fatto la loro parte nell'indebitarsi anch'essi per 35 mld€ di sinking found.
Resta il fatto che, chiunque sia esposto, è di fatto ricattabile, e il ricatto è più appetibile se l'oggetto dello stesso è debole... politicamente, socialmente ma soprattutto economicamente . Odio fare degli elenchi, ma mi sacrificherò.

Le ragioni dell'attacco all'Italia ora sono:

1) Economia: fattore scatenante. Il paese non cresce...

Farò un parallelismo per essere più breve: se un 'impresa indebitata, stenta a trovare nuovi contratti, e non ha i trimestrali in costante segno positivo indice di crescita, nessuna banca gli presterà un soldo. Tradotto: il Pil in calo, retrocessione, spreed in aumento sui Btp decennali. A questo punto, le grandi coorporetion banche, multinazionali, hedge found aiutati da leve finanziarie enormi mettono in ginocchio le borse, facendo crollare gli indici con l'aiuto dei derivati, e di conseguenza facendo schizzare gli spreed. Tutto con il solo scopo di speculare prima e poi imporre, tramite le banche centrali e i governi, una serie di manovre di Austerithy, che con i loro tagli rendano ingestibili i servizi essenziali, (trasprti pubblici, ospedali, teatri, scuole) che non essendo più sostenibuili apriranno le loro gestioni al privato, e quindi per lo piu' alle grandi e piccole coorporation-lobby economiche di cui sopra, siano esse locali o internazionali. La verità è che non essendoci più l'industria, nè il manifattiuriero, mancando per il capitale la crescita di cui sopra, il capitale va a trovare sfogo nell'unico settore che ancora in Europa fa ancora girare la moneta, ovvero il terziario, il welfare. Di fatto attaccandolo per renderlo proprio.

2) Politica: fattore attenuante e/o drammatizzante. La classe politica del paese, ha due strade...

L'una dare credito alla Bce, alla Fmi, alla Fed, e fare le misure di Austerithy, nell'assurda speranza che tagliare e tassare porti di nuovo il Pil a crescere, speranza che invece serve per nascondere uno smantellamento del welfare state, e dello stato stesso come lo conosciamo adesso per affidarlo al capitale privato. L'altra strada, è quella di prendere le distanze dalla politica interbancaria, criticare politicamente la linea dell'austerithy e mettere in campo una serie di azioni di stampo neo-socialista nel tentativo di creare un nuovo ordine, con la sola sicurezza di essere stigmatizzati come irresponsabili dal resto della lobby politico-economica europea e occidentale e di avviare un periodo di recessione e isolamento.
Tutti gli stati finora hanno seguito la prima strada, con tagli pesantissimi vedi Grecia - si parla ormai di un taglio del 60% sugli stipendi dei dipendenti pubblici - e prospettive fallimentari, l'unico stato che prova a non seguire il copione, non lo fa per principio, ma per viscidità, ed è l'Italia. Quando si era a fine Giugno, Tremonti sapeva quello che doveva fare, per non essere attaccato in maniera letale dai mercati, doveva fare per i prossimi due anni una manovra da 70 mld per la riduzione del debito.
Ma la politica italiana, deve in un certo qual-modo distinguersi,  forse suo malgrado rovinando le aspettative del capitale privato di cui sopra, resta il fatto che i furbetti del governo, provano a far passare la manovra con lo slittamento di un anno in teoria, in pratica due, di modo che Berlusconi non nè risenta a livello di perdita di consenso, rinviando tutto al prossimo governo, Tremonti si oppone, sa che la Merkel, Trichet, ma soprattutto i grendi detentori del capitale, non sono ciechi nè tantomeno ingenui, ma non c'è verso. Risultato, a Luglio parte l'attacco all'Italia, che supera la Spagna nella classifica dei Piigs, fino ad oggi... ancora sotto attacco.Parte il contagio,  la manovra verrà anticipata, e a costi aumentati, perchè con gli spreed aumentano gli interessi da pagare, e quindi i soldi da trovare per abbattere il debito, come ormai recita anche la costituzione. Oggi fine Ottobre dopo la seconda manovra, ancora si parla di decreto sviluppo. Sicuramente se non vi fosse stato il furbetto italiano a rinviare l'austerithy della Bce oggi avremmo risparmiato tutti qualche 10 di mld di sacrifici, e Trichet un pò di inchiostro.
Ma come dicevo prima, temo che suo malgrado Berlusconi abbia in qualche modo rovinato i piani dell'attaco del privato sul pubblico. Come alcuni economisti non allineati scrivono, tale attacco, non è perpetuato dall'oggi al domani, ma è un graduale accaparrarsi di pezzi di stato, con ripetuti affondi sulle borse e acutizzazioni della crisi... avrete di fatto notato, che queste crisi si ripetano in genere tar la primavera e l'estate, per calmarsi nel resto dell'anno. Questo perchè non si abbia un effetto scohk che scateni rivoluzioni, piuttosto creando un graduale lento e inesorabile cambiamento. L'attacco all'Italia, sommato all'errore strategico di Standard & Poor di declassare gli States creano un accellerazione della crisi che nessun si aspettava, una proliferazione del panico e del contagio,  tale che i segni della rivoluzione pacifica o meno, non stentano ad arrivare già adesso.

3 )La società civile fattore risolutore. Stanca e vieppiù vessata...

La generazione precaria, tra le più istruite della storia, nuova espressione di un sottoproletariato urbano, che non dimostra la sua condizione vivendola dignitosamente, oggi non può dopo quasi 4 anni di vicissitudini acute frutto della crisi, e dopo un decennio di modernità liquida, che ha dissolto i limiti del diritto al lavoro e alla casa, fino all'ipotecare la dignità stessa - pensiamo al muto per gli studi -, non può non capire cosa sta succedendo. E non sono poi così lontane quelle frasi studiate sui libri di sociologia dove Marx affermava che alla lunga, i governi tendono a trasformarsi in comitati d'affari. Non è così lontano Marcuse, Deluze, Bauman, Chomskhy.  Prendere coscienza per la società civile, è da una parte istintivo, dall'altro razionale e ponderato, cerca di avere un aspetto analitico, su alternative e misure efficaci a questa deriva. Il movimento è molto partecipato, attento e diffidente, non si tollerano leader ne portavoci, si diffida di ogni forma di politica classica, ben coscienti che il centralizzare l'attenzione su poche persone, porta in politica a fenomeni di accaparramento del consenso, e crea dissoluzioni e rancori dei movimenti. Il livello del cambiamento è tale, che si parla solo per comunicati, i portavoce, e i moderatori delle assemblee, fanno rotazione, e ci sono regole ferree, alle domande di La7 nell'Infedele, una ragazza afferma che non può rispondere, prima di un confronto con l'assemblea. Tale forma di rappresentanza, trasparente ma ingessata, partecipata ma aleatoria, impedisce di fatto il crearsi di una figura tangibile, di un'interlocuzione, e rimanda a schemi di confronto tipici del web, e della democrazia diretta, ancora in via sperimentale.
I temi richiedono però, chiarezza ed efficacia nel proporre l'alternativa, alternativa che non conoscono neanche i big, i capi economisti, i ministri, i presidenti, ne tantomeno i pensatori, sempre più asserviliti al capitalismo d'assalto, e ormai atrofizzati dall'abitudine al paradigma quando non dall'anzianità, vista la riguardosa età degli intellettuali di grido oggi. Le acampade di Madrid quelle di maggio, parlano di esproprio o obbligo di affittare ad equo-canone le case in vendute, diminuzione dell'età pensionabile, per lasciare posti di lavoro alle nuove generazioni, quelle di Roma (attualmente in corso in Santa Croce di Gerusalemme) diritto all'insolvenza, e al default pilotato quelle di Wall Street di ritorno all'economia con presenza dello stato. Molti di questi concetti, vanno presi come stimolo e incentivo per cambiare i dogmi politici ed economici attuali, e, capire quali azioni legislative devono essere fatte in tal senso. Sul fatto che serva un cambio radicale della finanza come la intendiamo oggi, c'è sicuramente del vero, e così mentre Lilly Gruber nel suo Otto e1/2 continua a lanciare lo spot della "rivoluzione liberale" non ci si rende conto che il movimento Occupy Wall Street, e con esso altri suoi illustri sostenitori,  va invece verso un ritorno in voga di Keynes e una gestione dei servizi sul modello europeo,  la società civile, si rende conto che non è possibile pagare più tasse per privatizzare i servizi e indebitarsi ulteriormnte. almeno non per una generazione istruita e cosciente.

Maurizio Tarantino