sabato 23 aprile 2011

Questo non è il mondo dei pari

  •  Questo non è il mondo dei pari! 
  • E mentre su da facebook alla pareti delle strade della città, si scatenano slogan e faccia sorridenti, ottimiste, fiduciose, altruiste come mai. Mentre si guarda alle gaffe di un candidato, alla presenza o all'assenza in tal ricorrenza, mentre sul web si dispensano pillole di saggezza in forme di proposte, nel gran calderone della demagogia elettore, nel mentre del cammin di persuasione momentanea, di pubblicità personale, di ipocrisia ed autocensura, in tutto quella che chiamano Campagna; in quel mentre  mi rendo conto di come tutto è fievole, sbiadito e pallido, e l'io cinico non riesce più a tacere di queste irrisorie strategie umane che tutto e niente raccontano all'altro, nè più nè meno del raccontarle a se stessi.
  • Tra platee di 20 persone con pseudo-politici che la suonano e la raccontano ad altri pseudo-politici, i rampanti, i ritrovati, gli sfiduciati e riaffermati,  i giovani funzionari in odor di assessorato,  i vecchi occludenti di pratiche stantie e remote, "I vecchi e i giovani" Pirandello 1913.
  • Tra la mancanza del partito, e l'irresponsabilità della personalizzazione delle liste, tra il vecchio ancorato e il nuovo disorientato, tra il "possiamo battere i compagni" e l'incapacità di ammettere la propria inconsistenza identitaria. Tra vivi e morti, mai così ricordati in ovazioni funebri e cerimonie multimediali. 
  • "Questo non è il mondo dei pari"
  • Un'operaio ha perso il posto di lavoro, e vaga per le strade della città strascicandosi i suoi 50 anni, 3 figli, un divorzio, un mutuo scaduto, e uno sguardo bruciato dalla realtà.
  • Un mondo che cambia, un mondo da 50.000 cassa integrati solo a Bologna, una storica ditta metalmeccanica, ricattata da un Hedge Fund che il giorno prima ha  comprato derivati con contratti per differenza che gli hanno fatto guadagnare la metà del valore della suddetta ditta.
  • Un ricatto perenne tra un sistema già fallito, una classe politica che nè è espressione, la scomparsa della midle-classe, l'ondata del sottoproletariato urbano di nuovo alle porte, e l'impossibilità di parlare nel merito delle problematiche, di parlare di contenuti, di uscire fuori dagli spot elettorali.
  • La politica è questa oggi! Signori, la politica è fund-rising da spendere sulle piazze della pubblicità, la politica è persuasione mediatica, la politica e promettere, la politica è comando di un comitato d'affari, quale quello che ci governa.
  • Ma la politica è indispensabile, farla tornare polis, cosa pubblica, forte, im-positiva, di contenuti, d'effetto, fuori dal populismo, fuori dal fighettismo, farla diventare politica è compito tuo! Se non ci riesci prenditela con te stesso!
  • Quanti sono i risultati che si potrebbero ottenere per quei cassaintegrati, impedendo politicamente la speculazione finanziaria delle borse mondiali? Un speculazione che non mette solo in crisi il PMI parametro borsistico che indica Piccola Media Impresa, le grandi fabbriche centralizzate alla Marchionne,  45% Chrisler per fare un Suv a Mirafiori che compreranno in pochi, non mette in crisi il comparto energetico, alimentare, meccanico..., la speculazione, arriva ad affondare i governi vedi Grecia - Irlanda, e vedi anche... 35.000 mln di € di esposizione delle regioni italiane in  sinking fund,  la speculazione dell'ipermercato globale, arriva a smantellare lo stato sociale, a demonizzare i sindacati - vuoi vedere che il problema sono gli operai che non fanno un cazzo! - a dichiarare inutili gli enti culturali che hanno fatto la storia Italiana, per risparmiare 200 mln di squallidi di €. Cosa facciamo davanti a tutto questo? Davanti al troppo grossi per fallire? Davanti a La Morsa (Loretta Napoleoni 2010)? Ripartire dal locale, mi ha detto l'altro giorno un carissimo professore emerito. ma per ripartire ci volgiono due cose... contenuti e persone giuste!