domenica 12 settembre 2010

Una festa fuori luogo



10/09/10, Bologna P.zza XX Settembre ore 19:20, di passaggio verso la stazione , sono a un tratto inquietato dalla numerosa presenza di molti poliziotti in assetto antisommossa, da camionette, cellulari, ,manganelli.

Il tempo di mettere a fuoco e poi mi rendo subito conto, già c'è la festa del PDL... Festa? Sembra il luogo dove è appena avvenuta una strage, i molti passanti sono curiosi e preoccupati al contempo, i cagneschi volti dei poliziotti non invitano ad indugiare e sembrano dirti - Guarda dritto e non fare domande, non è luogo per te questo! -


Ciò nonostante decido comunque di dare un occhiata e vado ad entrare dall'unico ingresso, presidiato da uomini della Digos che squadrandomi da testa a piedi, mi intimano – Signore... signore, per la stazione da lì è chiuso! Deve andare da quella parte! - Lo guardo, come guardo un ragazzino quando mi irrita e gli spiego che gli seppur a lui potrà sembrare pericoloso, strano, bizzarro, anormale, è proprio a quella festa che voglio entrare.

Lui contorce gli angoli della bocca in segno di rassegnazione stupita – Vada vada! - dopo essere entrato mi faccio delle storie, mi chiedo come mai proprio a me, non sono poi così punk-bestia anzi, ho la barba rasata, i capelli corti sono vestito dignitosamente... Bho! Sarà che bloccano tutti quelli che sembrano avere un minimo di cervello in zucca?

Sono curioso, ho sentito che la Gelmini doveva presenziare quel giorno e magari ecco spiegato l'assetto anti-catastrofe schierato fuori dalle transenne. Con mia grande delusione, mi accorgo che a parlare è solo la Prestigiacomo, anzi no! Come si chiama quella intelligente, Carfagna, no, quella anche tollerante e lungimirante, quella della nuova destra... non mi viene... Comunque intorno girano un sacco di persone per bene, guarda come sono vestiti! Sembra di essere a un matrimonio, tutti in giacca cravatta, non belli ma almeno ci provano, provo a immaginarmi cosa fanno nella vita, anche se già lo so, ma ciò nonostante provo a vedermeli come dottori, imprenditori di successo, uomini d'affari, ma lo so, lo so, non ne hanno la faccia, i comportamenti, la determinazione, quelli sono poveri Cristo! Impiegati, baristi, cassiere, militari in libera uscita, pensionati soli e frustrati, e tutta quella fascia della società che chiamiamo piccola borghesia, quella che Pasolini chiamava Italietta. Non sono lì per dire la loro, per appoggiare qualcosa, sono li per mostrare la cravatta, che indossano poi non tante volte, e quella è un' occasione per farlo. E' la società dell'effimero, molto presente anche nella Festa del Pd, (cara e ormai sfumata festa dell'Unità), solo che qui è illusione allo stato puro è protagonismo è voglia di mischiarsi, di essere non importa cosa, e soprattutto di avere, e qui si che importa che cosa.

Ma il microfono continua a stridere, la moschea a Milano non s'ha da fare, ma chi è sta Terry Jones dell'Agro Pontino, che istiga la violenza dove violenza non c'è, non è possibile,... non mi viene, eppure.. quella .. quella gnocca dai! Anche se poi a me sembra solo stuccata, (termine usato dalle mie parti per dire eccessivamente truccata) la... Santacchè ecco c'è l'ho fatta, scusate questione di repulsione.

Sono però distratto da una bellissima ragazza tra il pubblico, che ha al guinzaglio una dolce cagnolina nera, e che è stata appena avvicinata da uno bassetto, un possibile stupratore se non avesse quella radio in mano e una felpa con lo scudetto italiano stampato sul petto, le dice – signorina, da qui non si va alla stazione, ha sbagliato strada probabilmente – lei lo guarda, si scusa e dice che è li per la festa, il tipo se ne va e io penso che c'è forse un'altra persona con un po' di cervello in quella lambda desolata.

Un'altro burbero le si avvicina e le porge un volantino con la foto di un Bull-Dog che recita”Boia chi molla”, inizio ad essere stufo di questa scenario post-trasch, vado via.

Nel sottopassaggio della stazione penso a com'è possibile tutto ciò, da lontano incrocio lo sguardo con quello di un ex vicino di casa del mio paese natale, nel profondo Sud.

E' un poliziotto e adesso è in divisa, l'hanno rispedito da poco a Bologna, per un tre anni è riuscito a farsi avvicinare a Lecce perchè è stato assessore alla cultura di un paesino. Un trucco che molti usano giù a sud per farsi avvicinare definitivamente. Le famiglie trovano la lista e i voti e se riescono a farsi eleggere come consiglieri il gioco è fatto l'avvicinamento è ottenuto.

A lui è andata male, la sua giunta è caduta prima dei 4 anni previsti per legge a che si possa ottenere il trasferimento definitivo, quindi rispedito al nord.

Assessore alla cultura... non gliene poteva fregare di meno, povero Claudio, ha lasciato giù tutta la famiglia 2 figli, e sua madre vera e guerrigliera donna del sud, sta facendo il diavolo in quattro per farlo rieleggere nelle liste del PDL del mio paese.

Vederlo in divisa mi fa uno strano effetto, quando da lontano si accorge della mia presenza fa finta di non vedermi, io faccio altrettanto, poi penso a tutti quei poliziotti fuori dalla festa di partito, a tutte quelle cravatte e quegli occhi persi tra le parole di una politica che non gli appartiene, perchè non mi ha salutato... non lo so, ma ora mi spiego tante cose.