Mai più (J. Prévert) In piena notte all'alba mai più per sempre io ti amerò Ecco cosa egli le cantava
Il cuore di lei lo trattava freddamente Vorrei che tu non amassi che me
Egli le diceva che era pazzo di lei e che ella era troppo ragionevole di lui
Mai più per sempre in pieno giorno e di prima notte
Ma certo se ti dico che ti amo ti amo da morire ed anche un po' da viverne E non voglio dire che non amo che te che non amo partire partire per ritornare che non amo ridere e che ai tuoi teneri lamenti io non preferisco il tuo sorriso Non amare che me ella dice o allora questo non conta
Cerca di capire
Non m'importa niente di capire
Hai ragione non si tratta di capire si tratta di sapere
Non voglio sapere nulla
Hai ragione non si tratta di sapere si tratta di vivere di essere di esistere
Tutto ciò non esiste
voglio che tu mi ami e che non ami che me ma voglio che le altre ti amino e che tu ti rifiuti a loro a causa mia
Terribilmente avida
È forse colpa mia ma son fatta così
Va bene egli dice e se ne va
Mai più all'alba in piena notte per sempre
Non vale la pena ritornare
Lei ha gettato le valigie dalla finestra e lui è per la strada solo con le valigie
Ed eccomi ora tutto solo come un cane sotto la pioggia
poi constata che non piove peccato è meno riuscito comunque non si può avere tutte le sere una tempesta di neve e la scena non è sempre drammatica a piacimento L'uomo lascia cadere le valigie le camicie e il rasoio elettrico le boccette e con le mani in tasca il bavero del soprabito rialzato si addentra nella nebbia Non c'è nebbia ma l'uomo pensa Abbandono le valigie mi addentro nella nebbia
Allora c'è la nebbia e l'uomo è nella nebbia e pensa al suo grande amore e rivanga i violini del ricordo ed accelera il passo perché fa freddo e passa un ponte e ritorna sui suoi passi e passa un altro ponte e non sa perché Uomini e donne escono da un cinema dove dietro a un manifesto c'è un prelato E la folla se ne va la luce si spegne il prete resta
Che diavolo potrà mai fottere di dietro a quel manifesto quel prete
Appena l'uomo lo guarda il prete scompare ma di tanto in tanto la testa s'affaccia come il piccolo cappuccino della piccola casetta dei barometri molto semplici una testa piatta e livida come una luna malata come albume stantio su un piatto molto sporco
E poi dopo tutto che me ne frega Quel cinema è forse il locale notturno di quel prete
Ma il prete lancia un piccolo grido come una donnetta che viene scannata come un barboncino che muore Nelle nebbie di Londra in piena Parigi di notte l'uomo fugge
Mai più per sempre inseguito dal suo grande amore. |